Equipaggiamento ed inconvenienti del viaggio

L’elenco o la descrizione del corredo da portare con sé durante il viaggio occupa l’attenzione e la cura dei viaggiatori. Quale fosse per loro l’idea del lungo soggiorno fuori casa, allettante o inquietante a seconda dell’indole, i viaggiatori dovevano essere previdenti, sebbene alcuni lo fossero all’eccesso, perché le infrastrutture non erano quelle di ora e la moda, benché diffusa, era ancora giovane.

Molto ricca l’iconografia, soprattutto satirica, dedicata ai mezzi di trasporto, alle condizioni e agli inconvenienti del viaggio; molto ricche anche le collezioni museali di diverse città, dove si conservano etichette di alberghi, biglietti di presentazione, pubblicità di compagnie private di trasporto e altri reperti di un mondo formicolante di iniziative da cui gli italiani, nelle zone interessate, traevano interessanti profitti.

Gli inconvenienti del viaggio             I disagi che il viaggiatore deve sostenere sono di molte specie. Una esauriente documentazione iconografica che li riassume ironicamente e si distingue in un genere molto di moda, è la raccolta delle dodici litografie di Auguste-Xavier Leprince, intitolata “Dodici inconvenienti dell’andare in carrozza”, tra cui:

  1. Effetti crudeli di una digestione interrotta
  2. Il divertimento dei gentili doganieri!
  3. Sacrificio forzato, che raffigura una carrozza impantanata e i viaggiatori coinvolti nel suo salvataggio
  4. Il coraggio alla prova, che allude alle avventure di briganti di cui i viaggiatori amavano raccontare, nel calore accogliente delle locande, le storie terribili e romantiche.

I consigli delle guide       Per riassumere lo spirito che animava guide e oracoli nel prevenire questa disparata serie di inconvenienti, sembra utile citare il Saggio di istruzione per viaggiare utilmente, che viene stampato in Toscana, a Livorno nel 1754. In esso, prodigo di consigli per evitare al viaggiatore il maggior numero di inconvenienti possibile, si dice: «Un viaggiatore deve armarsi contra le maggiori disgrazie che possan succedergli e contra la morte medesima. Ma la prudenza non gli è meno necessaria del coraggio. Guidato da queste idee scegliere con riflessione il cammino e consultar coloro o i libri di coloro che hanno girato il mondo prima di lui». Quei libri e consigli toccavano svariati campi, in cui la dimensione legata alla sicurezza in viaggio era uno dei più battuti. Gli imprevisti, infatti, potevano essere di molte specie e si cercava di prevederli con la massima precisione possibile. Inutile dire che l’imponderabile, spesso, mandava all’aria ogni ben preordinato piano, condendo con quel po’ di piccante che non guastava, l’avventura del viaggiatore. Tale sembra l’inatteso accidente occorso a Tobias Smollett nella stazione di posta di Buonconvento, anno 1764, quando uno stalliere, per vendicarsi della tirchieria dell’inglese che non gli aveva allungato la mancia prevista, dotò la carrozza di una coppia di cavalli giovani, non domati e non castrati, che, presa una andatura sfrenata, finirono nella polvere con tanto di postiglioni. Gli occupanti schizzarono fuori dalla carrozza in tempo per vedere il lieto fine: nessun danno per uomini e cose ma una bella paura.

Lascia un commento